L’articolo intende proporre una lettura del _Breve trattato sulle cause che possono far abbondare li regni d’oro e d’argento_ di Antonio Serra incentrata su una storia delle arti di governo. Ricostruendo il dibattito napoletano sulle cause della crisi monetaria degli inizi del XVII secolo e focalizzando l’attenzione sul problema delle pratiche di governo della moneta, l’obiettivo del saggio è quello di sottrarre il trattato di Serra all’ipoteca di una retrospettiva sulla scienza economica per inquadrarlo all’interno dei problemi politici del proprio (...) tempo. (shrink)

In lieu of an abstract, here is a brief excerpt of the content:Prima parte – Descrizione del sermonarioNel 1494 Johann Meder, francescano osservante, affronta il compito di predicare la Quaresima a Basilea. Davanti all'interrogativo su come conquistare l'attenzione degli ascoltatori, vincendone la distrazione senza diventare un "adulterator verbi Dei," concepisce un ciclo profondamente innovativo, dato alle stampe l'anno successivo. Nella stessa città un altro ciclo di predicazione sui generis vede la luce in concomitanza alle prediche di Meder: in quei giorni (...) infatti viene pubblicato a Basilea il Narrenschiff di Sebastian Brant, testo di immediato successo, rapidamente tradotto e diffuso in tutta Europa. Lo studio dei due testi mostra precisi contatti e convergenze di interessi tra il predicatore francescano e Brant, tra pulpito e tipografia. Se il Narrenschiff si caratterizza fin da subito per le sue xilografie, che annoverano tra gli autori il giovane Dürer, è proprio il comune interesse per l'uso delle immagini a caratterizzare il rapporto tra Brant e Meder. Basti qui anticipare che le prediche di Meder vengono stampate con un corredo di xilografie, opera di uno dei migliori illustratori del tempo influenzati da Dürer, che rendono questa edizione un unicum nel panorama dei sermonari alla fine del Quattrocento.L'intreccio di questi fatti accresce l'interesse di una ricerca che indaghi come si comporta un predicatore osservante nella Basilea di Brant e Dürer. Pur essendo state già notate alcune particolarità del sermonario di Meder, questo testo ha ricevuto finora un'attenzione solo cursoria. Questo articolo si propone di mettere in luce quattro elementi: nella prima parte l'architettura generale del quaresimale, in maniera particolare il suo impianto teatrale; nella seconda parte la sincronia tra predicazione e Narrenschiff, il rapporto tra Meder e Brant e le caratteristiche dell'edizione del Quadragesimale novum come sermonario illustrato.1. Basilea 1494: il Narrenschiff e un ciclo di prediche quaresimaliIl volto di Basilea lungo il XV secolo è segnato da tre avvenimenti determinanti: il concilio, l'università, la stampa. Li evochiamo rapidamente per la loro incidenza sull'identità e lo spessore culturale della città. Il concilio pose per diversi anni Basilea al centro della cristianità, permettendole di assumere un ruolo e una notorietà europea. Uno dei frutti del nuovo profilo assunto dalla città fu la nascita dell'università, la quale, dopo una prima breve esperienza , venne rifondata su più solide basi nel 1460, contribuendo a creare le condizioni favorevoli per il precoce impianto della stampa e il suo rapido sviluppo, che rese Basilea presto uno dei centri di eccellenza, soprattutto per i libri illustrati.Dentro a queste coordinate si colloca Brant, nato a Strasburgo nel 1457 e giunto come studente nel 1475 a Basilea, dove si licenzia in diritto nel 1484 e diviene doctor utiusque iuris nel 1489. All'università Brant ricopre la cattedra sia di diritto che di poesia, affiancando all'insegnamento il lavoro presso diversi editori, fino al 1501, quando torna a Strasburgo, dove morirà nel 1521. Se nel 1494 Brant è ormai un esperto protagonista nella vita di Basilea, Meder vi si è inserito da poco, dall'anno precedente. È un uomo intorno ai sessant'anni e un predicatore esperto, con un curriculum ormai ventennale in diversi conventi francescani lungo la valle del Reno, tra Magonza e Basilea, dove risiederà fino al 1502.Nei giorni di Carnevale del febbraio del 1494, alla vigilia della Quaresima, viene pubblicato il Narrenschiff. Come è noto si tratta di una satira morale che, capitolo dopo capitolo, passa in rassegna le follie del mondo, soprattutto cittadino. È una critica alla follia non ancora capace di quell'ironia che sarà di Erasmo, ma che, pur condannando tutto e tutti, crede possibile l'azione educatrice della sapienza e dunque il 'rinsavimento' dei folli. Se si chiede chi siano i folli, la risposta di Brant è tutti, e la prima follia è non volerselo sentire dire. Proprio per questo Brant ha costruito uno spiegel nel quale ognuno possa vedere la propria follia, perché l'inizio della sapienza è il riconoscimento della stoltezza e della.. (shrink)

Nel 2009 esce Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce di Maurizio Ferraris. Si tratta di un libro importante, per varie ragioni, ma qui vorremmo sottolinearne principalmente due. Innanzitutto, perché si pone come un’opera di rottura all’interno di una tradizione teorica consolidata – o, almeno, fino a quel momento assai poco movimentata. In secondo luogo, perché le tesi lì sostenute hanno degli esiti che vanno ben al di là della teoria. Cominciando con il primo punto, occorre ricord...

INDICE -/- Note biografiche Introduzione, di Riccardo Faucci -/- Parte I - Da Verri a Toniolo 1. Jeremy Bentham: Contemporary Interpretations, di M.D.A. Freeman 2. Su Helvétius, Beccaria e Bentham, di Letizia Gianformaggio 3. L'etica utilitaristica di Pietro Veti, di Vincenzo Polignano 4. ll liberismo interventista di Vincenzo Emanuele Sergio, di Anna Li Donni 5. Il concetto di " felicità pubblica, nella << Genesi del diritto penale » di Romagnosi, e il rapporto Romagnosi-Bentham, di Robertino Ghiringhelli 6. « La (...) più grande felicità per il maggior numero » all'Accademia dei Georgofili ( 18)0-1850), di Gabriella Gioli 7. Una nota su Manzoni critico dell'utilitarismo, di Maurizio Mori 8. Sul concetto di utile in Francesco Ferrara e in Maffeo Pantaleoni, di Daniela Parisi Acquaviva 9. Sul pensiero sociale cristiano di fronte all'edonismo, di Luciano Avagliano 10. Giuseppe Toniolo e il recupero cattolico dell'utile e del valore, di Anna Camaiti -/- Parte II Aspetti di storia del pensiero economico nell’età classica -/- 1. La filosofia economica di Thomas Hobbes, di Marco Bertozzi 2. Ordinamento del sapere, modelli metodologici ed economia politica in Adam Smith, di Sergio Cremaschi 3. Elementi classici nel pensiero di Adam Smith: giurisprudenza romana e morale stoica, di Gloria Vivenza 4. Il “lusso” negli economisti italiani del Settecento, di Cosimo Perrotta 5. Prezzi naturali, prezzi di mercato e legge degli sbocchi nel dibattito fra Malthus e Ricardo, di Lilia Costabile 6. Marx e la moneta, di Roberto Petrini -/- . (shrink)

Bernardi Perini, G. Aceto italico e poesia luciliana: Hor. Sat. I 7.--Bernardinello, S. Bessarione riassume la Fisica di Aristotele.--Bottecchia, M. E. I Mechanicha di Aristotele nel Parisinus graecus 2507.--Bottin, L. La tradizione araba della Retorica di Aristotele e il problema dell'exemplar decurtatum.--Chiereghin, F. Analogie di struttura tra la metodologia della storiografia filosofica di Platone e di Kant.--Ciani, M. G. Poesia come enigma.--Degani, E. Hippon. fr. 40 Med.--Donaldi, F. Note preparatorie all'edizione dell'Encomio di Elena gorgiano nella traduzione latina inedita di (...) class='Hi'>Pietro Bembo.--Fumarola, V. Euripide e la tetralogia della femminilità.--Gentilini, A. Una consolatoria inedita del Bessarione.--Ghinatti, F. I culti greci di Paestum.--Longo, O. Note all'Elena e alle Nuvole.--Lunelli, A. Solis rota.--Meschini, A. Su alcuni luoghi del Reso.--Mignucci, M. In margine al concetto aristotelico di esistenza.--Mioni, E. L'Antologia greca da Massimo Planude a Marco Musuro.--Pianezzola, E. Haurio=ferio, perfodio. Un calco omerico mediato dagli scolii.--Pontani, F. M. La distruzione di Melos di Ghiannis Ritsos.--Rinaldi Mioni, G. Aspetto verbale nel greco classico e strutturalismo.--Riondato, E. Problematicità semantica ed etica nell'Etica a Nicomaco.--Serra, G. Alcune osservazioni sulle traduzioni dall'arabo in ebraico e in latino del De generatione et corruptione di Aristotele e dello pseudo-aristotelico Liber de causis.--Traina, A. Convexo nutantem pondere mundum (Verg. Ecl. 4,50).--Valentini, R. La reintroduzione dell'onciale e la datazione dei manoscritti greci in minuscola. (shrink)

Bryan W. Van Norden's Taking Back Philosophy is a long-awaited and much-needed manifesto on multicultural curricula in the academic discipline of philosophy, which has up to now been stubbornly persistent in its monolithic approach to the teaching of its own self-defined genealogy, its origin, its methodology, and its very essence. As Van Norden points out, philosophy has a serious diversity problem. Only a handful of graduate programs have full-time faculty teaching non-Western philosophy.1 No other discipline in the humanities or social (...) sciences, other than those specifically designated as Anglo-European area studies, has been so lopsided in its curricula and student makeup as the resolutely and decisively... (shrink)

In recent years, the adverse implications of organizational identification (OID) have received significant attention in the field of organizational behavior research, particularly as it is considered a critical factor in unethical pro-organizational behavior (UPB). Nevertheless, the findings of previous studies are inconsistent. To explain these discrepancies, we performed a meta-analysis of 54 independent studies from January 2010 to April 2023, comprising a total of 14,836 samples, to investigate the impact of OID on UPB and the moderating effects of cultural context. (...) The results of our study demonstrated that individualism, power distance, masculinity, uncertainty avoidance, and indulgence play moderating roles in the OID – UPB relationship. This study makes noteworthy theoretical and practical contributions and lays the foundation for future research. (shrink)

According to Zhiyi 智顗 (538–597), the founder of the Chinese Buddhist Tiantai school 天臺宗, “one object is all objects;” hence, all objects are profoundly interconnected. In this paper, I critically examine Zhiyi’s metaphysics of objects as presented in the historical Tiantai texts and subsequently develop a contemporary and accessible thesis of interconnectedness by integrating Zhiyi’s views with resources from contemporary analytic philosophy, particularly relative identity. By drawing on Zhiyi’s insights and incorporating contemporary philosophical ideas, I also illustrate how historical Chinese (...) Buddhism and contemporary analytic metaphysics can be mutually informing. (shrink)

In response to the growing criticisms to shareholder primacy, Oliver Hart, a Nobel Economics Prize recipient, and Luigi Zingales, a very well-known finance professor, have offered a revision to Milton Friedman’s dominant account. Seeking to incorporate social and moral concerns into the objective function of the firm, they have proposed that managers should maximize shareholder welfare instead of shareholder value. Their account has been highly influential and reflects many of the substantive and methodological assumptions of corporate governance scholars within the (...) law and economics literature. In this paper, we engage closely with their account from a normative perspective, unearthing and criticizing the implications of many of these assumptions. In doing so, we also formulate a set of principles necessary to ensure the ethical legitimacy of any proposal that puts shareholders at the center of the firm’s objective function. (shrink)

The multiverse theodicy proposes to reconcile the existence of God and evil by supposing that God created all and only the creation-worthy universes and that some universes like ours are, despite their evils, creation-worthy. Drawing on work in population ethics, this paper develops a novel challenge to the multiverse theodicy. Roughly, the challenge contends that the axiological underpinnings of the multiverse theodicy harbor a ‘mere addition paradox’: the assumption that creating creation-worthy universes would always make the world better turns out (...) to have morally repugnant consequences akin to those of the assumption that adding worthwhile lives to a population would always make the overall welfare of the population better. Further, the challenge leverages this difficulty into an argument against God’s having created all and only the creation-worthy universes, and hence against the multiverse theodicy. Responses to this challenge are considered but found wanting, largely because of commitments of the multiverse theodicy that have no analogs in population ethics. (shrink)

Keith Donnellan’s distinction between the attributive and referential uses of definite descriptions has spurred debates regarding the truth conditions of the utterance “the F is G” with definite descriptions used referentially. In this article, I present a semantic account of referential descriptions, grounded in the contextual factors of the utterance, including the speaker’s intention and presupposition as well as the interlocutor’s recognition of them. This account is called the IPR-semantic account, according to which the speaker’s intention (I), presupposition (P), and (...) the interlocutor's recognition (R) jointly determine whether “the F” in an utterance “the F is G” is used referentially or attributively, and the meaning of “the F” is determined by whether it is used referentially or attributively. Moreover, I argue that the meaning of the referential description “the F” is the intended object e, embodied with a property H that has prompted the speaker to presuppose that e is F and to intend to use “the F” to refer to e, as well as the interlocutor to recognize the presupposition and intention. According to the IPR-semantic account, the utterance “the F is G” with “the F” used referentially expresses a singular proposition, namely, that e is G, and it is true if and only if the intended object e is G. Additionally, I argue that the IPR-semantic account not only surpasses some alternative semantic accounts but also outperforms Kripke’s pragmatic account. (shrink)

国家哲学社会科学创新基地浙江大学语言与认知研究中心研究成果本书为浙江省哲学社会科学规划课题成果.

In lieu of an abstract, here is a brief excerpt of the content:The Myth of Renaissance Atheism and the French Tradition of Free Thought PAUL OSKAR KRISTELLER WITHIN THE VAST AND COMPLEX area of Renaissance philosophy, the thought of Pietro Pomponazzi and of the entire Italian school of Aristotelianism of which he is the best known representative has not yet been studied in all its aspects? Apart from a number of recent studies, mostly Italian or American, there is an (...) important body of French studies on the subject that are distinguished by their ample documentation and by a general and consistent tendency of interpretation and that have exercised a predominant influence in this field of research. The fountainhead of this French scholarship on Renaissance Aristotelianism is E. Renan's book on Averroes and Averroism, a remarkable achievement for its time, and a classical study still worth reading after more than a hundred years have passed since it was first published. 2 It is generally recognized that Renan's conclusions about Averroes himself and about the Latin Averroism of the thirteenth century have been superseded by the later studies of P. Mandonnet and others? It is less well known that, for the This paper was read many years ago at the New England Conference on the Renaissance at Brown University, and at the Universit~ de Fribourg. It was published as "El Mito del Ateismo Renacentista y la Tradici6n Francesa del Librepensamiento" in Notas y Estudios de Filoso]la, ed. Prof. Juan Adolfo Vazquez, IV, 13 (Tucums Argentina, 1953), pp. 1-14. The present version has been only slightly revised, and I hope to return to the subject on a later occasion. Among recent studies, I should like to mention G. Spini, Ricerca dei l.,ibertini (Rome, 1950) and D. C. Allen Doubt's Boundless Sea (Baltimore, 1964), who follow on the whole the view criticized in this paper, and L. Febvre, Le problhme del lincroyance au XVI ~ si~cle (Paris, 1947) and R. H. Popkin, "Skepticism and the Counter-Reformation in France," Archiv ]iir Re]ormationsgeschichte LI (1960), 58-88, who seem to concur with my view. See also a paper by Popkin~"Skepticism, Theology and the Scientific Method in the 17th century," in Problem8 in the Phdosophy o] Science, ed. I. Lakatos and A. Musgrave (Amsterdam: North Holland Publishing Co., 1968). 1See now B. Nardi, Saggi sull'Aristotelismo Padovano dal secolo XIV al XVI (Florence, 1958) and Studi su Pietro Pomponazzi (Florence, 1965); J. H. Randall, The School o] Padua and the Emergence o] Modern Science (Padua, 1961); P. Pomponazzi, De ]ato, de libero arbitrio et de praedestinatione, ed. R. Lemay (Lugano, 1957); Tractatus de immortalitate animae, ed. G. Morra (Bologna, 1954); Corsi inediLi dell'insegnamento padovano I, Super libello de substantia orbis et quaestiones quattuor, ed. A. Poppi (Padua, 1966); P. O. Kristeller, "A New Manuscript Source for Pomponazzi's Theory of the Soul from his Paduan Period," Revue Internationale de Philosophie, V: 2 (16, 1951), 144-157,and "Two Unpublished Questions on the Soul by Pietro Pomponazzi," Medievalia et Humanistica, IX (1955), 76-101,and X (1956), 151. See also: G. Di Napoli, L'immortalit~ dell'anima nel Rinascimento (Turin, 1963); E. GiN ~L,, 3 son, Autour de Pomponazzi, Archives d histoire doctrinale et litt~raire du Moyen Age, c,,,, LXIII (1961, pub. 1962), 163-279and Laffaire de limmortalit~ de ls ~ Venise au debut 9,, du XVI si~cle, in Umanesimo europeo e umanesimo veneziano, ed. V. Branca (Florence, 1963), 31-61. Relevant are also the unpublished Columbia dissertations by William F. Edwards (on Zabarella), Martin Pine (on Pomponazzi and his critics) and Edward Mahoney (on Agostino Nifo). Averro$s et l Averro~me (Paris, 1852). 8Siger de Brabant et l'averroisme latin au XIII ~ si$cle (2nd ed.; Paris, 1908-11); F. Van [233] 234 HISTORY OF PHILOSOPHY history of Italian Aristotelianism after the thirteenth century, this book by Renan has never been completely superseded, but still constitutes the general basis for a large part of the later literature on the subject. Recent studies have added numerous details, but have failed to correct numerous errors and misconceptions. The main thesis of Renan's book on which we shall focus our attention in this paper is the following: Paduan Averroism... (shrink)

This book provides a discussion of the philosophy of being according to three major traditions in Western philosophy, the Analytic, the Continental, and the Thomistic. The origin of the point of view of each of these traditions is associated with a seminal figure, Gottlob Frege, Immanuel Kant, and Thomas Aquinas, respectively. The questions addressed in this book are constitutional for the philosophy of being, considering the meaning of being, the relationship between thinking and being, and the methods for using thought (...) to access being. On the one hand, the book honors diversity and pluralism, as it highlights how the three traditions may be clearly and distinctly differentiated regarding the philosophy of being. On the other hand, it honors a sense of solidarity and ecumenism, as it demonstrates how the methods and focal points of these traditions constitute, and continue to shape, the development of Western philosophy. This book contributes toward an essential overview of Western metaphysics and will be of particular interest to those working in the history of philosophy and in the philosophy of being. (shrink)

Moral hypocrisy (MH) occurs when people fail to practice what they preach. Despite the prevalence of the effect of social identity on an individual’s MH, few empirical studies have explored contextual factors that may help reduce MH. By conducting two experiments based on the research paradigm of real stranger presence, we examined how in-group and out-group strangers’ presence and moral behavior may contribute to reducing MH. The results of experiment 1 demonstrated that compared with the presence of out-group strangers, the (...) presence of in-group stranger could effectively inhibit MH (no significant difference between participants reported and actual donation proportions was obtained). The results of experiment 2 replicated and extended the results of experiment 1, first by showing that the presence of in-group strangers could effectively inhibit MH and then by revealing the influence of present strangers’ behavior (moral or hypocritical) on MH. The results indicated that strangers’ moral behavior could effectively eliminate participants’ MH, especially in the presence of in-group strangers. However, when present strangers exhibited hypocritical behavior, they exhibited no effect on participants’ MH, irrespective of the condition of in-group and out-group strangers. The current study provides empirical support for theories related to MH and moral decision making and contributes to the literature on in-group and out-group effects on MH and decision making. (shrink)

本书将文学研究中的重要问题——文学经典理论置于多元文化的时代背景中进行了深度考察，依次探讨了文学经典的性质、生成、流变、拓宽、消解、功能等问题。.